giovedì 26 giugno 2008

Surf nazis must die.

Non è propaganda politica, ma il titolo del film più brutto della storia. E dall'alto di questa onorificenza fu presentato con immensa faccia di bronzo al Festival di Cannes del 1987. La trama, già alquanto confusa, e resa ancora più ermetica dai dialoghi banali, dalla pessima recitazione e dal doppiaggio se possibile ancora più scadente. Pressapoco è questa: la California è stata colpita da un tremendo terremoto ed è dominata da bande di surfisti. Un po' "Hokuto no Ken", un po' "I guerrieri della notte" (la scena della riunione tra bande è IDENTICA). E chi domina i surfisti? I nazisti ovviamente, una varipinta banda di disadattati con qualche problema a disegnare la loro effige uncinata dal lato giusto. Tra i membri abbiamo immancabilmente il Boss e il Troione (detti Adolf e Eva, per originalità), il tuttofare, quello che non parla, quello con la mano mangiata dallo squalo e il ragazzino che deve scappare dalla (temibilissima) mamma per compiere le nazi-scorribande. Ma, arrivando al clou della trama, nonchè del titolo, chi è che li vuole morti? Nientemeno che una magistrale Big Mama, desiderosa di vendicare l'amato figlio, che, dopo essere entrata in scena nell'intento di tagliare il ramo di un albero con la motosega (giuro), si arma di pistole e granate e inizia la caccia. E se tutto ciò non è già abbastanza terribile possiamo aggiungere che lo scenario postapocalittico più che la California ricorda Comacchio a Novembre: nebbia a tutto spiano e non un passante-comparsa in tutto il film. Aggiungiamo poi anche lo stereotipo asiatico: la banda giapponese (issa una inconfondibile bandiera) si allena nel Tai-Chi intorno a una pagoda sulla spiaggia. Pagoda? Ebbene si. Come dicevo prima il personaggio più temibile del film è (dopo la Big Mama) senz'altro l'altra mamma, che sbuca della finestra da cui il figlio tenta di sgattaiolare via con tanto di torcia. I nazisti, dal canto loro, si difendono salutandosi con frasi del tipo "Sieg Heil, topi di fogna!" o predicendo l'arrivo di fantomatiche navi da guerra sulle loro spiagge (un po' alla Bladerunner se vogliamo). Ma penso che nessun'altra parola possa valere più del trailer...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

una rara perla di cinematografia che mai e poi mai dimenticherò

Principessa Nubiana aka Princess of Persia ha detto...

al contrario del critico che uscì dalla sala dopo 30min di proiezione...

Quasibionda ha detto...

scusa ma il tizio con la bombetta da arancia meccanica dove lo mettiamo?! Comunque mi permetto di dubitare dello "stylishly directed", così, a naso....

Anonimo ha detto...

Letta così e visti i riferimenti, senz'altro bisogna dire che per la trama secondo me gli sceneggiatori si sono ispirati liberamente, e questo ovvio, alle carte del mercante in fiera (quantomeno per la pagoda)...

Anonimo ha detto...

:D sto ancora ridendo per il commento di ilaria.

Giuro, ho provato a vedere tutto il trailer, ma tra la musichetta odiosa, i loro vestiti così brr e quelle scene violente -ho chiuso gli occhi- ho dovuto smettere di vederlo.

oh e comunque grazie, dal racconto di marco non c'avevo capito un tubo.

Cherry-Tree Chronicles