Visto il successone che hanno le mie recensioni su questo blog, sarò breve e metterò due film in un post solo. Come tutti i partecepanti (e non) ben sanno, mercoledì scorso ci siamo chiusi dentro al cinema per vedere, nell'ordine "Ken il guerriero: la leggenda di Hokuto" e "Wanted". Sorvolando sui problemi organizzativi e gestionali le impressioni sono le seguenti.
"Ken il guerriero: la leggenda di Hokuto"
Sapevo di rischiare clamorosa delusione ma sovo comunque andata piena di speranze. Per prima cosa la saggia decisione di imboscare il mio tatuaggio sotto una maglietta per evitare i: "seeeeeeeh" e i:"noooooooooo" della massa di nerd presenti, e come seconda i suddetti nerd che si ripassavano trama e albero genealogico di tutte e tre le serie in fila per i biglietti. A parte l'atmosfera carica di infantile eccitazione per vedere il proprio cartone preferito (mi capitava anche con Sailor Moon), la riuscita è schizofrenica. Da un lato coerenza a dir poco maniacale con la trama e i dialoghi, nonchè con i disegni e le inquadrature, dall'altro personaggi inesistenti, personaggi mancanti, pasticci vari con la storia, nonchè grafica e proporzioni che cambiano ogni inquadratura per ricordarci che sono realizzati da mani diverse. Senza contare un paio di clamorosi doppi sensi a sfondo sessuale che hanno fatto esplodere la sala al completo, il che è di un certo rilievo visto che lo spettatore medio col sessoci ha presumibilmente molto poco a che fare. Attendiamo con preoccupazione i quattro capitoli successivi, e con ansia la giunta di un vero Ken.
Il commento che più frequentemente si è sentito rieccheggiare in sala è stato: "che cazzata". Perchè se dal trailer può risultare figo che i protagonisti siano dei killer al servizio del "fato" i produttori si guardano bene dall'accennare al fatto che il fato si esplica attraverso un telaio, che inserisce il nome del condannato nella tela attraverso un codice binario calcolato sugli errori di sovrapposizione tra trama e ordito. Che già detto così oltre ad essere surreale è incredibilmente palloso. Per non parlare del protagonista, finto-sfigato-ma-che-in-realtà-è-figo-che-se-poi-guardi-bene-alla-fine-non-lo-è (genere che personalmente detesto), affiancato da un consumatissimo Morgan Freeman nel consumatissimo ruolo di mentore che interpreta con una frequenza snervante, e da una Angelina Jolie sempre supergnocca ma decisamente troppo grande per i ruoli da "cattiva ragazza". Si salvano un paio di uscite divertenti e di inseguimenti assurdi-ad-arte. Concludiamo con il genere di soprannomi che va in questo film: Mr. X e Cross (uhu, gli antagonisti), Fox, Gunsmith, il Macellaio. Per dire eh.
4 commenti:
io appartengo al genere di quelli solo in-realtà-è-figo
era il macellaio di Cadice!!!
Allora copiamomi le battute
no, stavo solo riportando la tua battuta perchè era figa ma non l'hai messa nella recensione :P
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