- Le signore sui mezzi pubblici sono molto, molto più aggressive
- A dispetto dei luoghi comuni, non sono praticamente mai stata importunata da nessuno. A parte da una signora sull'autobus che si beatamente intromessa nella mia discussione dopo averla ascoltata per 10 minuti buoni (vedi sopra)
- I mezzi non hanno orari, eppure funzionano benissimo
- Abitando in una città grande, i romani hanno un senso delle distanze completamente sfasato
- Per un qualche motivo, erano tutti convinti che fossi spagnola
- Per un qualche motivo, un sacco di gente mi ha chiesto indicazioni (in svariate lingue). Ma questo in effetti mi succede SEMPRE
- Ho comprato dei favolosi occhiali a forma di cuore da un pakistano che mi ha fatto lo sconto
- La maggior parte dei commercianti, quando dice "arrivederci" o "grazie", sembra che stia pensando "vaffanculo". Suppongo non sia davvero così
- Faceva decisamente freddino
- Pioveva tutti i giorni, esclusivamente dal momento in cui mi alzavo a quello in cui arrivavo dove dovevo andare
- Ho scoperto di essere perfettamente in grado di tradurre dal portoghese. Parlarlo è un'altra storia
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sabato 7 marzo 2009
Qualche considerazione sulla Capitale.
lunedì 2 marzo 2009
Labirinth.
Che il senso dell'orientamento non sia una delle mie doti migliori è cosa risaputa, ormai. Eppure io tutte le volte che devo andare qualche parte mi munisco di indicazioni precise, convinta che migliorerò. E così è stato stamattina: metro B fino alla stazione di Ponte Mammolo, poi bus 508 per cinque fermate. Evidentemente una piccola parte di me deve saperlo che sono destinata ad essere Pollicina per tutta la vita, infatti sono uscita due ore prima dell'appuntamento, e sono arrivata comunque in ritardo di 20 minuti. Fino all'autobus tutto bene: salgo, conto 5 fermate e scendo. Vedo una farmacia ed entro per comprare Vivin C e spray per la gola (una roba potentissima, ma ne riparleremo), chiedo informazioni e mi dicono che devo tornare di là dal ponte. Peccato che il ponte fosse parte integrante di uno stradone immenso, e pertando privo di marciapiedi. Tento di passare da sotto, ma l'unica via per arrivare oltre sembra attraversare una stazione fantasma: stazione Togliatti, tre binari, zero personale, zero passeggeri. La attraverso e sbuco su una strada interrotta per lavori e che conduce dritto dritto a un campo nomadi, con tanto di New Jersey di cemento armato che sbarravano la strada. Al che decido di tornare sui miei passi, e dall'alto della mia abilità nell'ostentare sicurezza una signora in macchina mi chiede pure indicazioni ("Scusi ma la Palmiro Togliatti prosegue per di qua?"). Prendo l'autobus nella direzione opposta e scendo ad una fermata a sentimento, che per fortuna è quella giusta; trovo la strada ma non riesco a trovare il civico, il 73, perchè la numerazione è pari su tutti e due i lati della strada (giuro), poi scopro che i dispari sono stati tutti relegati in una specie di cortile a parte, e sono finalmente giunta a destinazione. Una bella passeggiata per Roma, diranno i più ottimisti. Volete sapere cosa ho visto? Il suddetto campo nomadi, degli scavi fangosi, il centro carni e una bella discarica di rifiuti metallici. E non ho nemmeno incontrato David Bowie. Forse è il karma, che mi punisce per prendere la metro esattamente di fronte al Colosseo.
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